“ANPI Pescara forse vorrebbe usare la damnatio memoriae e archiviare come inesistente la dolorosa vicenda di norma Cossetto, studentessa italiana uccisa dai partigiani jugoslavi nei pressi della foiba di Villa Surani. La ragazza nell’ottobre del ’43 fu sottoposta a sevizie e stupri dai suoi carcerieri, condotta a forza a piedi nella notte vicino alla foiba insieme ad altri prigionieri legati tra loro con fili di ferro e lì ancora una volta abusata prima di essere gettata viva nella cavità carsica.
Non sentire dolore e non provare alcuna emozione nel ricordare questa pagina buia della storia d’Italia non fa onore agli iscritti dell’ANPI, che da sempre si sciacquano la bocca con parole come “giustizia”, “libertà”, “democrazia”.
Ridicole sono le loro accuse, pretestuosa la richiesta di non intitolare a Norma il parco a piazza Italia perché viziata dall’acerrimo odio verso l’avversario politico che brucia ogni sentimento di umanità.
L’amministrazione di Pescara non ceda ad una richiesta così vigliacca.”
Così in una nota Cinzia Pellegrino, Coordinatore nazionale del Dipartimento tutela Vittime di Fratelli d’Italia, nell’apprendere la notizia di non intitolare i giardini pescaresi perché ritenuto dall’ANPI un atto di bullismo politico da parte dell’amministrazione comunale.