“La desertificazione culturale di Roma sta raggiungendo livelli intollerabili e la rimozione del ruolo centrale della Capitale quale sede di musei di rilevanza nazionale e internazionale costituisce il quotidiano tradimento della più profonda vocazione italiana.
Cassa Depositi e Prestiti, che fa parte del percorso unitario della nostra Nazione, non può ignorarlo e non può con leggerezza liquidare il Museo della Scienza della Terra ospitato a Pslazxo Canevari. Per questo faccio un appello affinché questo importante pezzo dell Stato italiano, CdP, non cancelli ma rilanci la Scienze della Terra soprattutto ora che la geologia, la sismica, la mineralogia, la meteorologia stanno conquistando il baricentro della società.”
È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli che, con un’interrogazione al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini e al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, chiede il recupero del polo museale a Palazzo Canevari. Fondi per il polo museale furono stanziati da due leggi finanziarie, ma poi il palazzo venne cartolarizzato nel 2005 per passare a Cassa Depositi e Prestiti. Attualmente CdP intende realizzare la sede del fondo nazionale innovazione con un investimento di 11 milioni di euro.
“Nel corso dei lavori di ristrutturazione furono rinvenuti sotto l’edificio reperti archeologici e più recentemente, nel 2015, è stato ritrovato un tempo del VI secolo a. C. che ridisegna la mappa di Roma. La scoperta ha indotto Cdp a musealizzare l’area. In tutto questo giro di interventi di ristrutturazione però si sono dimenticati di mettere in protezione il patrimonio scientifico e culturale, disperso e imballato in vari magazzini privi delle adeguate tecnologie e totalmente oscurato al pubblico. Possibile che il ministro Franceschini non ne sia edotto? Possibile che il Ministro Costa non opponga resistenza alla trasformazione del Museo della Scienza della Terra in un palazzo di uffici?”