“Sempre più frequentemente mi chiedono una valutazione sulla proposta del Sottosegretario alle politiche ambientali del Governo Conte Roberto Morassut di indire un referendum per il conferimento di poteri speciali a Roma in quanto capitale d’Italia. Pur confermando la mia stima al sottosegretario, il referendum lo ritengo un errore perché in questa maniera si provincializzerebbe il dibattito sulla Capitale che invece deve avere dignità nazionale e non rischiare di essere derubricato a canea campanilistica. Sono gli Stati nazionali che, ovunque, si occupano dello status delle loro Capitali, dei loro poteri, delle risorse, dei beni… e il nodo mai sciolto in questi vent’anni è rappresentato da una spaccatura che sembra insanabile tra lo Stato italiano e Roma, dopo la famosa e proficua legge voluta da Craxi su Roma Capitale che aveva l’intenzione di renderla competitiva con le principali capitali europee e non con altre città italiane. Legge dormiente e definanziata da oltre dieci anni.
Con i più recenti epiteti di Roma ladrona, parassita, fannullona, fino all’epilogo vergognoso del titolo di Mafia capitale dato all’inchiesta per corruzione e malaffare ‘Terra di mezzo’ Roma è stata lasciata in stato d’abbandono, priva di strumenti operativi, discarica di problemi sociali ed economici irrisolti altrove, disconosciuta nelle sue funzioni nazionali e internazionali, orfana di una visione e di un ordinato supporto da parte della Regione che la contiene.
Il M5S come è noto esprime allo stato attuale il Capo del governo, i 2/3 dell’esecutivo e il sindaco di Roma nonché presidente dell’area metropolitana Virginia Raggi. Il PD ha i ministri del MEF e del MIT oltre al Governatore regionale Nicola Zingaretti. Facessero dunque decreti, leggi, delibere e mettessero le risorse necessarie per risollevare Roma dall’abisso, altro che referendum…”.
È quanto scrive il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia sulla sua bacheca Facebook.