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L’intervista di Maria Teresa Bianciardi

L’ha scelto per due sfide consecutive. Nella prima ha fallito, ma con la seconda ha fatto strike. Da lunedì Francesco Acquaroli è il governatore delle Marche e Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, è riuscita a realizzare il suo progetto per la regione.  «Francesco è la persona giusta per risollevare le marche. È stato premiato perché lavora molto e punta alla sostanza, non alla visibilità»

Presidente Meloni, un dato come premessa.  Nel 2015, il governatore Acquaroli è arrivato terzo nella sfida per le Regionali con il 18,98% di preferenze e Fratelli d’Italia si è fermata al 6,51%. Cosa è successo per arrivare in cinque anni ad un simile ribaltone? «Raccogliamo i frutti di un lungo lavoro sul territorio e nelle Istituzioni. Mentre la sinistra si occupava solo di rafforzare il suo sistema di potere, noi non abbiamo mai spesso di parlare dei problemi concreti dei marchigiani: infrastrutture, sanità, ricostruzione post-sisma, lavoro, spopolamento delle aree interne, difesa del marchio e sviluppo economico. Siamo stati ripagati. La concretezza è una delle cifre di FdI: anche i marchigiani lo hanno capito e ci hanno dato fiducia».

Rispetto ad altri politici, anche locali, Acquaroli non è mai stato nè troppo social nè alla continua ricerca di visibilità. Eppure i marchigiani lo hanno scelto. Quanto c’è di Giorgia Meloni dietro questa vittoria? «È stato un grande gioco di squadra, siamo tutti in prima linea. Francesco è stato il nostro portabandiera: è una persona perbene, un ottimo amministratore, da sempre preferisce il lavoro alla visibilità. È stato lui il valore aggiunto in queste elezioni. I marchigiani lo hanno eletto presidente perché sanno che su di lui potranno contare. Non sempre gli avversari sono stati gentili con lui, ma lui ha sempre parlato dei problemi della Regione e i cittadini lo hanno apprezzato».

Ci vuole comunque un leader coraggioso per puntare il tutto per tutto su un candidato che aveva già perso una volta. Ma soprattutto per tirare dritto con Salvini e Berlusconi nella spartizione delle regioni. È stata dura? «No, perché tutti hanno riconosciuto subito in Francesco il candidato migliore per strappare alla sinistra una delle sue storiche roccaforti. E la straordinaria vittoria che abbiamo ottenuto non ha fatto altro che confermalo».

Ieri ha voluto raggiungere Acquaroli nel suo quartier generale di Ancona. La prima cosa che vi siete detti? «L’ho abbracciato e ringraziato di cuore per il grandissimo lavoro che fatto. Ha fatto una campagna elettorale bellissima, ha girato in lungo e in largo le Marche, e non si è risparmiato mai. E ho voluto dirgli che FdI sarà al suo fianco».

In Regione la Lega entra con 8 consiglieri, Fratelli d’Italia con 7. Non temete nella gestione di Palazzo Raffaello l’ingerenza e le immancabili entrate a gamba tesa del Carroccio? È il secondo partito dopo il Pd. «La coalizione è compatta e lavorerà senza sosta per mantenere le promesse fatte ai cittadini e portare, anche nelle Marche, il buongoverno del centrodestra. Non tradiremo la fiducia dei marchigiani».

Fratelli d’Italia ha triplicato le preferenze nelle Marche. Alla guida l’unica leader donna in Italia. Diciamolo pure: è un valore aggiunto, eppure anche stavolta non sfonda in Regione. Entreranno solo 6 quote rosa su 30. Ne farete un cavallo di battaglia? «La sfida che abbiamo davanti, non solo in politica, è dare alle donne la possibilità di competere ad armi pari e fare in modo che ci siano reali strumenti di conciliazione vita-lavoro. È il merito che deve essere sempre garantito e il meccanismo delle quote non sempre lo ha assicurato. Sia per le donne sia per gli uomini».

Più contenta della vittoria nelle Marche o più delusa della sconfitta in Puglia? «FdI è l’unico partito che cresce ovunque, da Nord a Sud. Nelle Marche abbiamo ottenuto un risultato impensabile fino a poche tempo fa. In Puglia, noi più la lista Fitto siamo al 20%. Abbiamo fatto il massimo possibile, non avremmo potuto fare di più».

Prossimo ritorno nelle Marche, a quando? «Spero presto. Le Marche sono una terra bellissima, è sempre un piacere venire qui».

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