” Il centrodestra è unito ed è sempre andato compatto. In questo momento governa 15 regioni, su venti. Ed è un risultato importante che dovrebbe essere adeguatamente rappresentato nelle ricostruzioni giornalistiche.
La partita non è finita 3 pari diversamente da come viene detto. Ma 1 a 0 per il centrodestra. Abbiamo strappato una roccaforte rossa, le Marche, alla sinistra e confermato Veneto e Liguria con risultati imbarazzanti. Viceversa il centrosinistra conferma 2 uscenti ma ne perde uno.
Il governatore De Luca è al di là della destra e dalla sinistra, un politico istrionico, non associabile a un partito, che gode di un consenso trasversale cavalcando temi cardine della destra, come sicurezza e immigrazione.Occorre aggiungere che la sinistra spesso ricorre a queste maliziose scorciatoie, presentando candidati post ideologici con immagini e contenuti vagamente di destra. Bonaccini ed Emiliano pescano a destra, non sono ascrivibili alla tradizionale storia post comunista.
Altro aspetto: il referendum non può essere strumentalizzato dai 5 stelle per tentare di oscurare la scomparsa elettorale. E non è vero che vi sia da parte del M5S un deficit territoriale, tutt’altro. Governano Roma e Torino, incalzarono il Governatore Musumeci in Sicilia con risultati altissimi. La vittoria del sì è degli italiani che hanno espresso una volta ancora la volontà di modernizzare e riformare le istituzioni: elezione diretta del Capo dello Stato, fine del bicameralismo paritario. Ma questo segnale non si può dissociare dai risultati elettorali che vedono un chiaro ritorno al bipolarismo e l’archiviazione definitiva di quel tripolarismo legato all’esplosione di quel movimento biodegradabile guidato dal comico Beppe Grillo. Questo indirizzo va assorbito nella modifica della legge elettorale, mentre il primo accordo tra PD e M5S va in direzione opposta, tentando di riesumare il vecchio sistema proporzionale della Prima Repubblica. A discapito dei cittadini che vorrebbero un’Italia ‘normalizzata’ con una democrazia che gli consenta di scegliere esplicitamente da chi essere governati”.
È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia a Uno Mattina.