“La Cina sapeva tutto già dalla metà di dicembre ma solo il 14 febbraio ha dichiarato 1700 operatori sanitari e medici infetti. L’accertato ritardo di comunicazione all’Oms, giustifica una richiesta di risarcimento danni di fronte alla Corte internazionale di Giustizia da parte degli Stati colpiti proprio in base allo statuto stesso dell’Oms, intenzionalmente violato in più punti, falcidiando vite umane e procurando danni economici e sociali incalcolabili.
Le agenzie di rating hanno previsto un ulteriore calo del Pil italiano. Se la Cina intende aderire al libero mercato non può cavalcare la tigre della globalizzazione incrementando i profitti attraverso lo sfruttamento dei minori, delle donne, dei dissidenti politici rinchiusi nei campi di lavoro forzato, i laogai, concludendo le libertà fondamentali della persona. La Cina è il primo Paese al mondo per emissione di anidrite carbonica, responsabile dello sfruttamento ambientale e delle alterazioni climatiche, realizza dighe che distruggono interi villaggi oltre che l’ecosistema, insedia centrali a carbone mentre tutto il mondo le dismette e si converte all’energia rinnovabile. L’Italia deve chiedere il risarcimento danni per la pandemia che sta distruggendo la nostra economia e deve mettere in discussione, nelle sedi opportune, la presenza della Cina nell’Organizzazione mondiale del Commercio. Perché se non rispetta i parametri occidentali dev’essere espulsa. O aderisce ai valori occidentali rispettando tutti i diritti e giocando alla pari e senza concorrenza sleale la partita internazionale, oppure deve uscire dall’Omc”.
È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia, illustrando la mozione sulla richiesta di risarcimento danni alla Cina per la diffusione del Covid-19 in discussione alla Camera.
testo mozione
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=1-00352&ramo=C&leg=18