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“L’Italia è sotto sorveglianza della Troika dal 2011, quando la tecnocrazia europea arrivò a presidiare le commissioni bilancio del Parlamento. Oggi per il Mes si parla addirittura di sorveglianza rafforzata, che è un eufemismo per definire diversamente le condizionalità ex post. Il che consentirebbe all’Ue, in particolare alla Bce e alla Commissione, di imporre all’Italia scelte macroeconomiche stile Monti e Cottarelli ai tempi della spending review, e sulla falsa riga della lettera della Bce dell’agosto 2011. Se le condizionalità non ci sono e non c’è la sorveglianza rafforzata, come ha dichiarato Gentiloni, occorre cambiare il Trattato, non basta una dichiarazione d’intenti. Per quel che ci riguarda, la sospensione del Patto di Stabilità e del rispetto del rapporto Deficit/Pil deve protrarsi almeno fino al 2030”.

È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.

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