“Un gesto di cortesia che sarebbe stato preferibile ricevere almeno prima del DL Rilancio facendo seguire il concetto della condivisione delle decisioni, come dovrebbe essere quando si agisce in emergenza sanitaria e poi economica, al di fuori della Costituzione e dei regolamenti.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte avrebbe dovuto agire con tutti i partiti dell’opposizione, come accadde all’epoca delle Brigate Rosse, altrimenti si configureranno le condizioni della deriva autoritaria. Sono invece state già impegnate decine di miliardi e nel DL Rilancio, che muove altri 55 miliardi di euro, si continuano a bocciare nostri emendamenti indirizzati al soccorso delle attività produttive e al sostegno dei più deboli.
Atteggiamento irresponsabile che non viene per ora lenito dall’inviato a a Palazzo Chigi, a meno che Conte non dimostri di capire che noi non siamo solo un tassello del quadro politico nazionale, ma rappresentiamo anche un blocco sociale che non può essere escluso o marginalizzato da decisioni inefficaci. Quando si mettono in campo risorse così significative per tentare di rilanciare l’economia nazionale bisogna rispondere a tutti. Ci auguriamo dunque che il futuro incontro, sempre che ci arrivi il documento di programma elaborato a Villa Pamphili, non sia un’occasione mediatica ma uno strumento per aiutare l’Italia a rinascere”.
È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia intervistato a Start su Skytg24.