L’intervista di Luca Telese
Onorevole Meloni, lei sulla vicenda del prestito Fca ha preso una posizione sovranista? Ho preso una posizione di buonsenso, direi. In una situazione come questa, il requisito minimo è che i soldi ottenuti grazie allo Stato italiano siano impegnati in Italia per investire e pagare i fornitori. E poi? Che il nostro Paese non può accettare la concorrenza, e la morale, da Stati che si comportano come paradisi fiscali e poi predicano il rigore contro di noi. Se mi dà tempo le spiego perché.
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia prosegue il suo momento fortunato: nei sondaggi è a un passo dal M5S. Merito – dice lei – della linea di opposizione “che protesta e propone”. Cosa ne è della vostra manifestazione del 2 giugno. Ehhhh…. Cioè? Prima abbiamo raccolto le adesioni dei nostri alleati. E poi? Poi abbiamo raccolto le perplessità degli alleati. Accogliete tutto? Siamo sensibili, diciamo. Ma, scherzi a parte, ci siamo accorti di un paradosso, nel tempo del Covid. Erano arrivate troppe adesioni. Treni, autobus, famiglie che annunciavano la loro presenza…. rischiava di diventare pericolosa per chi avrebbe partecipato. Contro la chiusura proprio nel suo ultimo giorno. Non era questo il nostro obiettivo. Così qualcuno ha detto “la manifestazione facciamola, ma a luglio”. Chi? Gli alleati hanno posto delle perplessità sul creare troppo movimento in un periodo di chiusura infraregionale. E cosa farete il 2 giugno? Iniziative simboliche. Ancora non conosciamo la curva dei contagi, meglio avere i dati chiari prima di organizzare un evento di massa.
Intanto il governo ha riottenuto la fiducia. Non avevo creduto un solo secondo che Renzi potesse toglierla. Ovviamente non mi sbagliavo. Se era una finta, perché? Pare che abbia ottenuto non so quale delega al Cipe per la Boschi e non so quale altro incarico per Rosato. Piccolo cabotaggio di fronte alla gravità enorme dei fatti, un messaggio pessimo che un ministro di fronte alle rivolte nelle carceri consenta le scarcerazioni in cui speravano i boss. Vuol dire che Bonafede ha favorito i boss consapevolmente? Dico che i poteri criminali volevano arrivare a scarcerare i boss. E ci sono arrivati. In politica esiste la responsabilità oggettiva.
Cosa pensa dell’intercettazione di Palamara su Salvini? Emerge uno scenario scandaloso. L’accusa secondo quei magistrati non stava in piedi ma Salvini andava attaccato comunque. Siamo stati tra i pochi ad esprimere solidarietà a Salvini, e questo già la dice lunga, ma la questione va anche oltre Salvini ed è enorme. Perché? Una Nazione in cui si parla di una inchiesta contro un ministro perché è inviso e non perché si ritiene colpevole è una Nazione nella quale rischiano di non esistere più principi come la separazione dei poteri e lo Stato di diritto. E quindi la democrazia.
Fdi mantiene posizioni nette e dure, ma sposta una manifestazione per spirito istituzionale. Non è contraddittorio? Al contrario. È una scelta: teniamo insieme coraggio, coerenza e senso di responsabilità. La nostra strategia non deve cambiare. Non tutti si rendono ancora conto della situazione tragica in cui ci troviamo. Cioè? Il Covid può diventare l’innesco di una crisi economica e produttiva senza precedenti. Una azienda su tre rischia di restare chiusa. E quindi? Da mesi accompagno ogni critica di sostanza alle scelte del governo con proposte alternative. Non voglio confinare il partito nella mera protesta. E funziona? Per primi abbiamo detto che le riaperture andavano differenziate su base territoriale, partendo da indici di contagio delle singole regioni, e che sarebbe stato un errore enorme riaprire per settori e non sulla base del rispetto di specifici protocolli. Il governo ci ha dovuto seguire. E poi? Quando abbiamo capito che con il farraginoso iter necessario al pagamento della cassa integrazione i soldi avrebbero impiegato mesi ad arrivare avevamo suggerito di mettere intanto mille euro sul conto di chi aveva bisogno.
Su molte cose avete posizioni diverse da Salvini. Penso che sia io che Salvini siamo impegnati a differenziarci dalle sinistre, cioè da coloro che vogliamo battere. Ne siamo sicuri? Non ho nessun bisogno di differenziarmi dalla Lega. Noi siamo un partito, con posizioni autonome, da sempre. Come definisce questo rapporto complesso tra alleati? Siamo… “affetti stabili”, quindi, persino per Conte, possiamo uscire insieme.
Mi dice la sua priorità in questa crisi? Sostenere le imprese per difendere i posti di lavoro. Lo Stato deve capire che la ricchezza la può redistribuire, ma prima va creata. E non la crea lui, la creano le imprese. Però lei rifiuta ogni ipotesi di governo istituzionale. Per carità. Già non siamo stati fortunati, a ritrovarci con questo premier in una situazione come questa. No? Decisamente no. Conte ha pensato che il Coronavirus fosse un modo per rafforzare il suo potere. Ha “usato” la crisi come una opportunità. Ad esempio. Le conferenze stampa per raccontare decreti che non esistevano, rigorosamente alle 20. Gli attacchi all’opposizione sul Mes. Ha studiato ogni parola. Era tutto preparato, come lo show del grillino Ricciardi. Il premier sapeva di quell’attacco? Lei pensa che al rappresentante del maggior partito di maggioranza possano sfuggire parole così? Non scherzi. Scusi, ma a che fine? Conte fa la parte dello statista auspicando un dialogo che nello stesso momento fa sabotare dal suo partito, dando però la colpa a noi della rottura. Così lui è quello buono e noi i pericolosi irresponsabili. Cosa le ha dato più fastidio del discorso di Ricciardi? La battuta su 21 milioni per 25 posti letto. Cinica e ad effetto. Fossero stati davvero 25 morti e altrettante famiglie che piangono, troverei indegno scherzarci su.
Cosa rimprovera a Conte? Non ha preso le distanze. E noi glielo abbiamo detto, ma non ha battuto ciglio. Se serviva una prova che l’intervento fosse concordato, eccola. Anche lei ha criticato la Bellanova. E la Boschi ha detto: “Mi meraviglio di lei come donna”. Io non ho deriso il ministro per le sue lacrime ma per la ragione per la quale piange: una sanatoria indiscriminata per milioni di clandestini. Torniamo al prestito Fca. Renzi dice “Che male c’è?”. Mi domando quanti contributi abbia avuto Fca da Uk e Olanda. Hai scelto di basare lì le sedi legali e fiscali? Bene, allora sono quegli Stati che ti devono aiutare, giusto? Lei sembra molto rigida su questo. Non posso dimenticare il racconto indegno dell’Olanda sull’Italia, che prosegue anche in queste ore. Quello di un paese che regala i soldi in modo assistenziale, e che per questo chiede l’elemosina a loro, mentre loro sarebbero seri e rigorosi. È una rappresentazione caricaturale? È propaganda. E io sono stanca di farmi fare la morale da persone che non si possono permetterci di fare la morale. Perché? Magari anche per le politiche fiscali con cui attraggono chi vuole pagare meno di tasse sottraendo gettito fiscale a nostro paese? Indichiamo la soluzione. O c’è la garanzia assoluta che quel prestito sia usato esclusivamente per il mantenere impianti e livelli produttivi in Italia, oppure quella garanzia lo Stato non la mette e ti finanzi sul mercato. Quindi niente dividendo? Io non credo che, con le industrie italiane in fila per i prestiti, si possano pagare dividendi agli azionisti con soldi garantiti dallo Stato, che dice? Le dico di più. Visto che Conte fa un dpcm su qualsiasi tema, e che lo ha fatto persino per fermare le messe, spero che abbia il coraggio di farlo anche su questo. Se fa un decreto lo sostengo esplicitamente.
Lei critica anche alcune banche, sui prestiti. È surreale che nel decreto liquidità i prestiti da 25 mila euro garantiti al 100% dallo Stato siamo usati dagli istituti per rinegoziare i vecchi prestiti. Ma non è colpa delle banche, è colpa del governo che lo ha consentito nel decreto. Accade, in molti casi. Lo so, e per me è inaccettabile. Se vuoi la garanzia dello stato il prestito deve essere nuovo. La sento dura. Glielo avevo detto. Come vede il problema non è più il Covid. Ma come questo paese ne esce.