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Lavorare su pacchetto proposte emendative a firma congiunta per aumentare il fondo straordinario. Attenzione anche agli istituti privati

“Tutti i parlamentari sensibili ai temi della scuola pubblica italiana vigilino per correggere il ‘decreto rilancio’ in modo da non perdere una sola scuola paritaria per il prossimo anno scolastico. È bene rammentare che se una parte soltanto di questi istituti dovessero chiudere collasserebbe il sistema pubblico di istruzione, trascinando con sé la scuola statale. Le centinaia di migliaia di studenti che dovessero riversarsi sulla statale costringerebbe alla riapertura di edifici scolastici dismessi, a ristrutturazioni accelerate di quelli esistenti, a decina di migliaia di nuove assunzioni tra insegnanti, presidi, personale ausiliario, a più esosi contratti di manutenzione. Questo a prescindere dalla prerogativa costituzionale della libertà di scelta del modello educativo da parte delle famiglie.

È fondamentale che all’appello sottoscritto da parlamentari di tutti i partiti in difesa della scuola pubblica paritaria pochi giorni fa, faccia seguito una proposta emendativa firma congiunta per aumentare il Fondo straordinario. Le scuole vogliono solo che siano coperti i costi fissi che durante la chiusura si sono rilevati insostenibili per molti, anche in ragione delle difficoltà da parte delle famiglie di pagare le rette. Così come stessa compattezza va garantita per recuperare dentro questo perimetro gli istituti privati che forniscono i servizi fino a 6 anni, anche per consentire ai genitori di conciliare il lavoro con la famiglia”.

E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.

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