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“Se avessi 20 anni vorrei studiare e laurearmi, perché la cultura rende liberi, vorrei fare sport perché insegna a riconoscere i propri limiti e a sacrificarsi per superarli, trasmette la lealtà, il culto per la cura del proprio corpo e del proprio spirito, vorrei dedicarmi alla comunità cercando con la passione e l’amore di rendere il mondo migliore. Vorrei aiutare i più deboli, in particolare quegli innocenti bambini in stato d’abbandono, in Italia e fuori dai nostri confini. Vorrei portare conforto ai popoli più sofferenti e disperati, spegnere incendi appiccati da speculatori, pulire spiagge, strade, parchi, portare aiuto alle popolazioni colpite da terremoti e frane”. È quanto scrive sulla sua bacheca Facebook il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.
“E se mi fossi trovato in difficoltà all’epoca delle ribellioni in Romania o dei conflitti in Slovenia, Croazia, Bosnia, Kossovo, Sahara Occidentale o delle missioni in Nigeria e Argentina, come accaduto a tanti ragazzi che hanno animato le scelte non conformiste dagli anni ‘90, avrei voluto sentire la presenza dello Stato italiano dietro di me. Avremmo desiderato che l’Italia si battesse per noi. Silvia Romano ha 24 anni, coltiva la passione per la ginnastica artistica, ama il volontariato ed è partita due volte da sola per andare a sostenere progetti per l’infanzia in Africa, al servizio di bimbi orfani. Donna, ragazza appena laureata… Un esempio per i nostri ragazzi”.
“Non mi piacciono – ha osservato- quei benpensanti piccolo-borghesi che non ne criticano la scelta coraggiosa, forse perché non hanno mai avuto lo stesso coraggio e la catalogano nel recinto ideologico dei comunisti trinariciuti, sicuramente amici degli scafisti e dei trafficanti di uomini. Che ironizzano sulla conversione all’Islam trascurando la condizione umana e psicologica che l’ha travolta nei 18 mesi di prigionia”.
“Non m’interessano le idee politiche di Silvia Romano, né la sua fede religiosa.
Si tratta di una bella persona e lo Stato italiano ha fatto bene a lavorare per liberarla”.
“L’unica osservazione critica – ha concluso Rampelli- la faccio a Conte e Di Maio. Che bisogno c’era, soprattutto se fosse stato pagato – come pare – un riscatto, di enfatizzare la notizia del ritorno in patria e in famiglia di Silvia? Se si deve giocare sporco per salvare una ‘figlia d’Italia’ lo si faccia sempre e con decisione, ma senza farsene vanto. Tutto qua”.

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