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«Guardo le immagini delle manifestazioni organizzate oggi dai tesserati dell’Anpi, dalla sinistra e dai centri sociali e comprendo l’incredulità, e lo sdegno, dei tantissimi italiani che mi stanno scrivendo. 

In queste settimane di emergenza abbiamo dovuto rinunciare a tutto. Non abbiamo potuto festeggiare la Pasqua, non possiamo andare a messa, molte aziende sono state costrette a chiudere, e alcune non riapriranno. Abbiamo visto gli elicotteri volteggiare su famiglie che pranzavano su un prato, italiani rincorsi dalle Forze dell’Ordine perché passeggiavano da soli sulla spiaggia. Immagini che mai avremmo immaginato di vedere. Ci hanno detto che era doloroso, ma necessario per fermare la pandemia. Lo abbiamo accettato. Poi vedo queste immagini e allora non capisco più. Non capisco perché una madre che non ha potuto celebrare il funerale di suo figlio dovrebbe accettare, ora, di rischiare che quel sacrificio sia vano perché qualcuno non ne ha rispetto. Non capisco come faccia il governo italiano a pensare di essere credibile, domani, quando chiederà l’autocertificazione a chi deve andare a comprare un medicinale in farmacia. E non capisco come faccia chi oggi era in piazza in nome della libertà, a non comprendere che l’altro presupposto della libertà è l’uguaglianza. La libertà ha un senso soltanto se ce l’hanno tutti. Se ce l’hai solo tu, mentre gli altri sono costretti a stare chiusi in casa, qualcosa non funziona.

Ps. E poi dicono che “bella ciao” è la canzone di tutti». 

Lo scrive sui social il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

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