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“Un altro segmento che, a seguito dell’emergenza Covid, rischia gravissime ricadute economiche e occupazionali è il comparto dell’intrattenimento. Partecipando ieri alla videoconferenza organizzata da Fabio Faro Pompili presidente del comitato ‘Butta(ti)fuori’, che ha coinvolto anche la Silb-Fipe associazione che raggruppa 2500 imprese del settore – locali da ballo, organizzazione eventi e concerti, intrattenimento – abbiamo raccolto il grido di allarme di tanti imprenditori oggi fermi al palo in attesa che il governo dia loro certezze su tempi e modalità di riapertura e, contestualmente, dell’esteso mondo dei sorveglianti i quali non avendo contratti stabili non percepiranno cassa integrazione. Parliamo di un comparto che sviluppa 3 miliardi di euro l’anno, forse l’ultimo a ripartire quando sarà disponibile il vaccino, che conta 90mila addetti e oggi si ritrova con i locali chiusi a dover affrontare i pagamenti che corrono: i mutui, gli affitti, le esposizioni bancarie a fronte di fatturati azzerati mentre gli addetti alla sorveglianza che sono generalmente pagati due volte la settimana non riceveranno più risorse.

Il governo non può voltarsi dall’altra parte. Deve garantire il diritto alla sopravvivenza per operatori e dipendenti e quello alla socializzazione e al divertimento per i più e meno giovani. Peraltro, l’assenza di misure che consentano attività regolari di questo tipo rischia di far esplodere fenomeni illegali come i rave clandestini. Continueremo sui prossimi decreti a rappresentare le istanze di questo comparto, come fatto senza fortuna sul ‘Cura Italia’, affinché la filiera venga salvaguardata e siano sostenuti”.

 

E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.

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