“Lo stiamo dicendo da tempo e in tutte le salse: le scuole pubbliche paritarie e le scuole private sono allo stremo, le famiglie non pagano le rette in assenza del servizio, nel caso di asili nido e scuole materne ed elementari non sostituibile con la didattica on-line. Rappresentando le rette la primaria fonte di introito e, per le private l’unica, migliaia di istituti chiuderanno nei prossimi mesi.
Lo Stato deve farsi carico di questa criticità, visto che ne ha imposto la sospensione per ragioni sanitarie. Si tratta infatti di tutelare un servizio di cui lo Stato non potrebbe farsi carico, insieme a decine di migliaia di posti di lavoro e alla stessa salvaguardia della libertà di scelta del modello educativo da parte delle famiglie italiane.
Il ‘Cura Italia’ poteva essere il decreto giusto per provvedere al ristoro delle scuole paritarie e private da parte dello Stato. In questa direzione andava l’emendamento che avevo presentato in commissione, e che la maggioranza ha respinto insieme a tutti gli altri a causa di una vera e propria deriva autoritaria e anti parlamentare da parte di PD e M5S.
Questo governo vuole dunque portare alla chiusura queste esperienze sussidiarie? Vuole impedire a uno dei due genitori di avere un lavoro per dedicarsi unicamente ai figli, tornando 40 anni indietro?
Torneremo alla carica nel prossimo decreto ripresentando il provvedimento, perché la perdita di questo patrimonio e la messa in strada di conduttori e insegnanti è per noi inaccettabile”.
E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.