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«Abbiamo depositato degli emendamenti e chiesto la possibilità di poter implementare la celebrazione delle messe anche da remoto e di dare la possibilità ai fedeli, per quelle realtà che sono in grado di rispettare le regole e mantenere le distanze di sicurezza, di tenere aperto ma non penso si possa fare molto di più». 

Lo ha detto il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ai microfoni di Radio 24 nel corso della trasmissione “24 Mattino” condotta da Maria Latella e Simone Spetia.

Nel dettaglio, l’emendamento depositato da FdI alla Camera all’ultimo decreto-legge del Governo sul coronavirus prevede tra le altre cose la possibilità di consentire “l’ingresso nei luoghi destinati al culto con modalità idonee ad evitare assembramenti di persone, con obbligo a carico del titolare del luogo di culto di predisporre le condizioni per garantire il rispetto di una distanza di sicurezza interpersonale predeterminata e adeguata a prevenire o ridurre il rischio di contagio”. 

Infine, incalzata da Maria Latella, che le ha chiesto se era contraria all’appello di Matteo Salvini, il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha spiegato di non aver compreso se il leader della Lega si riferisse “alle chiese o alle messe” e parlando delle riaperture ha detto “speriamo di riaprire il prima possibile tutto quello che possiamo riaprire, ma quello che davvero conta in questo momento è non  vanificare gli sforzi che abbiamo fatto finora e che ci sono costati  decine di miliardi di euro. È dura, è dura in particolare quando arrivano festività come la Pasqua ma quello che va fatto devono dircelo gli esperti”.

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