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“Decreto cerotto o decreto confusione, fate voi. ‘Cerotto’ perché interi settori dell’economia non sono minimamente ristorati dal rovescio economico che viviamo, tra questi spiccano professionisti e piccole imprese, cui si devono purtroppo affiancare le famiglie.

‘Confusione’ perché obiettivamente non si capisce granché, le norme si accavallano e non sono affatto chiare, tanto che la sospensione dei tributi viene approvata a metà della giornata in cui andavano pagati, vanificandone l’efficacia. Il reddito di cittadinanza non è toccato, professionisti e piccole aziende sono condannate agli stenti e anche sulla sanità tanti proclami e nessun ordine perentorio.

In ogni caso non è nostra abitudine rinunciare inutilmente alla battaglia ed evidentemente nessuno ha spiegato a Conte che quando l’opposizione depone le armi per collaborare occorre trovare i punti d’incontro, perché la nazione non è composta solo da elettori del Pd.

Sulla parte sanitaria ci saremmo accontentati di sapere se domattina medici, infermieri, agenti in divisa si vedranno consegnate quelle mascherine che improvvisamente Di Maio ha regalato alla Cina, lasciando sguarnite le nostre prime linee ed esponendole all’infezione.

Se i respiratori per far partire il piano straordinario di nuove terapie intensive esistono o no, chi ce li fornirà e quando.

Invece si citano tre milioni e mezzo di euro alla sanità e alla Protezione Civile che ci sembrano platealmente insufficienti, nemmeno coadiuvati dai percettori del reddito di cittadinanza impiegati in lavori utili per gli ospedali e gli uffici pubblici.

A questo punto faremo la battaglia in Parlamento per migliorare il testo, sobriamente, ma senza farci prendere per i fondelli. Altrimenti la tregua andrà messa in discussione”.

 

E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.

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