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Palese violazione dei principi di libera circolazione merci e del reciproco riconoscimento, e conseguente richiesta di sanzioni dalla UE per gli Stati che chiedessero all’Italia certificazioni “virus free” per prodotti agroalimentari.
E’ il contenuto di una interrogazione scritta, presentata oggi a Bruxelles dagli europarlamentari di FDI-ECR (Berlato, Fidanza, Fiocchi, Fitto, Procaccini, Stancanelli), su iniziativa di Procaccini.                     
Nell’interrogazione si legge che alcuni Stati della UE starebbero valutando “la possibilità di richiedere una certificazione ‘virus free’ per i prodotti agroalimentari importati dall’Italia, quale ulteriore misura atta ad arginare la diffusione del coronavirus”. Per FDI, però, la stessa Efsa (l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare dell’Unione europea) “ha in più occasioni definito immotivata la richiesta di garanzie supplementari su prodotti alimentari, essendo il virus in oggetto trasmettibile soltanto da uomo a uomo”.
Nell’interrogazione si chiede alla UE di intervenire per contrastare la violazione dei principi suddetti e adottare misure nei confronti degli Stati membri responsabili.
“L’Europa non deve essere complice di speculazioni ed adottare immediati provvedimenti. E’ assurdo  che ci siano Paesi della UE che chiedono ulteriori bollini di qualità ai nostri prodotti agroalimentari, che sono già sottoposti a rigidi e severi controlli, nessuna restrizione al commercio di prodotti alimentari italiani può essere giustificata da richieste di certificazioni “Virus free”, concludono gli europarlamentari di FDI.

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