fbpx

L’intervista di Amedeo La Mattina

Per Giorgia Meloni non è il momento di fare «inutili polemiche» su come si è mosso il governo di fronte al coronavirus. «Noi siamo disponibili alla collaborazione, ma nessuno si illuda che questa emergenza possa salvare il governo. Non si inventino scuse per tirare a campare».

Chi l’ha chiamata dal Governo? «Il presidente Conte e il ministro Speranza. Io ho detto loro che dobbiamo sapere tutto dai cinesi, ma finora temo non sia stato così. Ho grossi dubbi. Noi di Fdi diamo e daremo una mano ma dobbiamo sapere di cosa stiamo parlando. Troppe cose non tornano. I cinesi hanno isolato 90 milioni di persone e noi all’inizio abbiamo trattato il virus come una forte influenza. Le due cose non vanno d’accordo anche per questo abbiamo chiesto dall’inizio di mettere in quarantena tutti coloro che venivano dalla Cina».

Ha chiesto perché in Italia c’è un così alto numero di contagi rispetto al resto d’Europa? «Conte sostiene che sia dovuto alla nostra elevata soglia di controllo, una soglia più alta rispetto agli altri Paesi europei. Secondo lui questo ci consente di individuare prima degli altri le persone contagiate».

Vuol dire che gli altri Paesi europei potrebbero essere messi peggio di noi? «Se la sua tesi è giusta, allora dovrebbe sospendere Schengen. Ma purtroppo ci sono tre decessi in Italia, un dato che non ha nessun altro in Europa, forse perché hanno attuato da subito la quarantena».

Marine Le Pen parla di controlli alle frontiere, anche con l’Italia. Lei è d’accordo? «Se dovesse succedere che l’epidemia si allarga, corriamo questo rischio. Sarebbe molto grave diventare il lazzaretto d’Europa. Voglio sommessamente far notare, però, che anche in questo caso l’Unione europea non esiste. Non c’è un protocollo sanitario comune, procederemo in ordine sparso e saremo indifesi con le frontiere aperte. Noi con un protocollo, gli altri con un altro, secondo Conte meno rigido. Ancora una volta, nel momento cruciale, sorge spontanea la domanda: ma a che serve questa Europa se non ha una linea comune neppure difronte a un’emergenza come questa?».

Quindi FdI voterà il decreto del governo? «Fermo restando che non ho letto il testo, siamo disponibili a fare la nostra parte. Faremo però anche le nostre proposte, perché sembra esserci troppa confusione. Che senso ha, per esempio, fermare gli eventi sportivi e lasciare aperti cinema, teatri, discoteche? E faremo proposte soprattutto sul tema che a mio avviso si sta sottovalutando: il rischio enorme che corrono le nostre imprese. Pare che il governo stia lavorando ad un provvedimento su questo tema. Ecco, mi aspetto che vengano accolte le nostre proposte».

Conte dice che di fronte a questa emergenza non c’è differenza tra maggioranza e opposizione. Se dovesse scoppiare un’epidemia è ipotizzabile un governo di unità nazionale? «È possibile lavorare insieme ma non si inventino scuse per fare altre cose. Affrontiamo l’emergenza e punto. Nemmeno il coronavirus potrà convincermi a fare un governo con Conte, Renzi, Zingaretti e Di Maio. Ogni energia dedicata alle polemiche è energia tolta all’emergenza. Passata la quale, valuteremo il lavoro che è stato fatto».

Salvini è più critico di lei. «Noi da tempo abbiamo detto che andavano messe in quarantena tutte le persone provenienti dalla Cina. E che la sinistra ha una schizofrenia immigrazionista: per essere buoni uno si deve prendere pure il coronavirus. In Italia non si può parlare di niente: siamo razzisti appena solleviamo un problema, è una “vergogna” se chiediamo di mettere in quarantena i casi a rischio. La sinistra è vittima di un’ideologia isterica che non le consente più di ragionare. Non so quanto questa ideologia abbia contagiato il governo per evitare che gli italiani si spaventino. Per quanto riguarda Salvini, anche lui ha dato la sua disponibilità, poi ognuno di noi ha sfumature e modi diversi di reagire: non siamo mica clonati come la pecora Dolly».

Condividi

Facebook

NEWSLETTER

Social