Dopo la poco utile telefonata di Conte al Presidente Al Sisi che stride con i penosi silenzi del governo egiziano sul caso Regeni è ora di pretendere la Verità con determinazione.
Innanzitutto come Stato sovrano, perché l’Italia non può permettere che un suo concittadino venga rapito, seviziato, mutilato e infine ucciso con l’evidente collaborazione dei servizi segreti di un altro Stato senza ricevere alcuna spiegazione e anzi subendo ben 4 versioni diverse dell’accaduto dovute ad altrettanti depistaggi da parte degli apparati egiziani. Non può permettere che ad un suo cittadino vengano tolti i diritti fondamentali, compreso quella alla vita ed alla giusta sepoltura, senza una adeguata giustificazione e che addirittura venga imprigionato il suo legale con l’accusa di voler sovvertire il governo Al Sisi.
In secondo luogo lo pretendiamo come persone, perché mai nessuno debba nella sua vita subire un trattamento simile a quello di Giulio, quando invece molti sono i giovani che scompaiono in Egitto e in altre regimi totalitari che violano costantemente i diritti umani.
Il 10 marzo 2016 il Parlamento europeo a Strasburgo ha approvato una proposta di risoluzione che ha condannato la tortura e l’uccisione di Regeni e le continue violazioni di al-Sisi in Egitto. Con lo stesso obiettivo l’Italia lo scorso dicembre ha istituito una commissione parlamentare per verificare fatti, atti e condotte commissive e omissive.
Non sarà facile collaborare col governo egiziano, ma è indispensabile ricostruire la verità e mettere in atto azioni diplomatiche al fine di preservare l’incolumità dei nostri ricercatori all’Estero.
Fratelli d’Italia c’è e darà il suo contributo in commissione tramite il nostro Deputato Trancassini per squarciare questo velo di omertà.
Cosi in una nota Cinzia Pellegrino, coordinatore nazionale del Dipartimento tutela Vittime di Fratelli d’Italia