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“La vergognosa oltre che inconsistente replica dell’ufficio stampa di Junior Cally alle richieste di tutti i partiti politici di cancellare la sua partecipazione al Festival di Sanremo la dice lunga sulla volontà di confondere la vera arte con lo squallore e i rantoli di un rapper che parla sboccato e di temi che mirano alla sensibilità della persona col solo scopo di fare cassa. L’arte è fatta di suggestioni, creatività, armonie e distonie trasgressive, ma non di vaneggiamenti volgari che convincono l’immaginario collettivo a sdoganare stupro e atti violenti.
Junior Cally non può cantare a Sanremo, non con questi testi e questa filosofia. A chi ci accusa di denigrare la musica ‘trap’ rispondiamo che questo sproloquio non può essere considerato musica e che giovani “trasgressivi” come lui e Pippo Sowlo dovrebbero scegliere altri modi per far emergere il loro – a noi ancora nascosto – talento.”
Così in una nota Cinzia Pellegrino, Coordinatore nazionale del Dipartimento tutela Vittime di Fratelli d’Italia.
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