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“Altro che trattativa con il governo. Arcelor Mittal, con un piano per l’ex Ilva che prevede 4.700 esuberi al 2023, con 2.891 già nel 2020, si volta dall’altra parte.

La sicumera del premier Conte nella gestione della vicenda s’infrange sullo sviluppo di un negoziato che non promette nulla di buono. D’altronde il taglio dello scudo penale aveva già dato un vantaggio a Mittal, sfilarsi per licenziare o dismettere, e oggi il governo si dimostra ancora una volta debole. Da difendere ci sono circa 20mila posti di lavoro, compresi quelli generati dall’indotto, c’è in ballo il futuro di Taranto e il rilancio dell’acciaieria italiana. Un pasticcio targato Di Maio prima e Conte poi”.

E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi. 

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