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“Il Governo naviga a vista anche sulle reti digitali. Oggi è stata varata la legge sulla sicurezza cibernetica e nessuno poteva nemmeno vagamente immaginare che non sarebbe stato trattato il tema del controllo pubblico delle reti, lasciandole in preda del solo mercato o delle mire egemoniche di potenze straniere intraprendenti che usano le reti digitali globali come strumenti per condizionare gli Stati nazionali.
Sono rimasto sorpreso della bocciatura dell’ordine del giorno che dava al governo il preciso indirizzo di garantire il controllo pubblico delle reti infrastrutturali digitali e quindi di favorire la fusione tra Tim e Open Fiber. Siamo sorpresi anche perché è proprio su questo che sta lavorando Cassa depositi e prestiti, che vorrebbe addirittura arrivare alla fusione tra la società privata Tim e quella semipubblica Open Fiber. Su queste reti viaggiano miliardi di dati sensibili non possiamo consegnarli alla spregiudicatezza del mercato o al controllo di potenze straniere. Sono gli stessi concetti di sovranità e di sicurezza nazionale a essere compromessi, mentre la libertà e l’indipendenza nazionali sono valori non negoziabili che uno Stato degno di questo nome dovrebbe presidiare e difendere a ogni costo”.

È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli sulla bocciatura del suo ordine del giorno nel quale si chiedeva l’impegno del governo a favorire l’integrazione delle reti internet di TIM e Open Fiber sotto il controllo pubblico.

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