“La legge Meloni è stato uno dei primi atti che il Parlamento ha approvato nel 2018 ma la ricostruzione del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli conferma tutte le nostre accuse. L’allora ministro Toninelli infatti, ha inviato quella bozza di decreto all’Unione europea con 60 giorni di ritardo rispetto ai termini di legge, mentre l’Unione europea, nella cosiddetta interlocuzione, si è fatta dare un’altra proroga di ulteriori 60 giorni perché non riusciva ad accordarsi con il governo italiano sulla formulazione del decreto. Il risultato è che il 1° luglio la legge Meloni non è entrata in vigore, a tutto oggi ancora non lo è e quando finalmente lo sarà, non si sa cosa ne sarà dei 120 giorni che sono stati inseriti nella legge per consentire ai produttori di quei dispositivi di poter adeguarsi alle caratteristiche tecniche previste dal decreto. Insomma, tra ritardi della politica e ritardi della burocrazia europea, dobbiamo piangere una vittima che avremmo potuto salvare solo con la normale diligenza”.
Così Tommaso Foti, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati – a seguito dell’ultima drammatica morte di un neonato dimenticato in auto da uno dei genitori avvenuta a Catania – nel corso del question time di FDI al ministro De Micheli relativo ai ritardi della normativa salvabebè che porta il nome di Giorgia Meloni.
Così Tommaso Foti, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati – a seguito dell’ultima drammatica morte di un neonato dimenticato in auto da uno dei genitori avvenuta a Catania – nel corso del question time di FDI al ministro De Micheli relativo ai ritardi della normativa salvabebè che porta il nome di Giorgia Meloni.