Il GRUPPO CONSILIARE “FRATELLI D’ITALIA” di PADOVA, stamane ha depositato la mozione che impegna il Sindaco ed il Consiglio comunale a garantire e vigilare tramite apposite azioni di controllo la gestione degli affidi dei minori e ad attivare iniziative volte a scongiurare illeciti di diversa natura!
Elena Cappellini: In qualità di Capogruppo di “Fratelli d’Italia” a Padova, mi auguro che fatti così drammatici e gravissimi che coinvolgono anche le Istituzioni non si RIPETANO MAI PIÙ!
Oggetto: iniziative a favore dei minori dati in affido per scongiurare illeciti di diversa natura.
Stralcio della mozione:
Si impegna l’Amministrazione Comunale
- A garantire, tramite apposite azioni di controllo e vigilanza attente e puntuali, l’assenza del conflitto di interesse tra le diverse professionalità del servizio pubblico e del privato sociale, coinvolte nei procedimenti di affido anche mediante l’individuazione di strumenti regolamentari e ordinamentali che ne escludano il conflitto dello stesso;
- Ad attivarsi presso il Governo affinché venga promossa la revisione della norma che istituisce il difensore del minore, attualmente previsto solo nei procedimenti di adottabilità, anticipando il momento della sua nomina obbligatoria a quello precedente l’assunzione di ogni provvedimento ex art. 330 e seguenti del codice civile, avendo cura che siano specificate con apposite linee guida il momento e ogni altro elemento necessario ai fini della nomina dell’avvocato del minore, quale soggetto che lo accompagnerà in tutto il percorso giudiziale;
- A garantire che, nel caso di famiglie indigenti, sia assicurata l’applicazione della legge 4 maggio 1983, n. 184, che stabilisce che le condizioni di indigenza dei genitori o del genitore esercente, la responsabilità genitoriale non possono essere di ostacolo all’esercizio del diritto del minore alla propria famiglia, e che a tal fine, sono disposti interventi di sostegno e di aiuto a favore della famiglia, affinché in tali casi non si ricorra mai all’affido ma sia, invece, sempre assicurato il sostegno economico dei genitori naturali;
- Ad adottare iniziative volte a garantire la temporaneità dell’affidamento, con l’abolizione della prassi dell’affido disposto, di regola, a tempo indeterminato, garantendo così che il termine di ragionevole durata dell’affidamento, già oggi previsto per legge in ventiquattro mesi, sia prorogabile solo in base a precise motivazioni, in base ad un progetto determinato nello specifico interesse del minore per cui è richiesto e, comunque, per un tempo massimo di ulteriori dodici mesi;
- Ad attivarsi presso gli Enti e le Istituzioni preposte affinché venga istituita la figura dell’Operatore dell’accoglienza familiare temporanea, un professionista proveniente dal mondo sociale con competenze educative e con esperienza di lavoro nell’ambito del disagio minorile e familiare, che avrà il compito di lavorare, da un lato direttamente con le famiglie di origine, e, dall’altro, con quelle affidatarie o con le strutture di accoglienza, rappresentandole nelle sedi istituzionali e affiancandole nella gestione del quotidiano, nel rapporto con il minore e nei percorsi educativi che lo riguardano; quindi una sorta di tutor del ragazzo che dopo anni si appresta a lasciare l’istituto o la comunità per l’avvio alla vita autonoma.