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“La salvaguardia dei posti di lavoro è fondamentale e non può che rappresentare una centralità per il governo, è giusto che ci si preoccupi di questo.

Su Alitalia, che oltre ad essere la nostra compagnia di bandiera è un vettore strategico per gli snodi commerciali e turistici – e per questo è importante che rimanga in mani italiane – non mi sembra una grande idea affidarsi ad Atlantia. Azienda che, piaccia o meno, non ha mostrato grande serietà nella miliardaria gestione, in concessione dallo Stato, della nostra rete autostradale, come ben sappiano interamente realizzata a spese dei cittadini. 

Il contratto stipulato all’epoca con i Benetton è iniquo, tutto sbilanciato in favore dell’azienda a svantaggio dello Stato. Ritengo si possa fare una nuova concessione solo dopo aver revocato quella attuale, come inizialmente indicato da tutto il Governo in seguito al tragico crollo del Ponte Morandi.

Sull’Ilva, invece, Di Maio ha preso una toppa e la storia di far cessare lo scudo penale non sta in piedi. Ai nuovi acquirenti deve essere dato il tempo per effettuare le urgenti bonifiche ambientali che non sono partite con il governo Pd e il Commissario incaricato. Ma ora che è stata fatta la scelta di salvare la nostra produzione industriale e le decine di migliaia di posti di lavoro che ruotano intorno all’ex Ilva, occorre andare fino in fondo e fissare scadenze certe per la cessazione dello scudo penale in linea con i tempi di ambientalizzazione”.

 

E’ quanto ha dichiarato Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi, ospite stamane alla trasmissione ‘Coffee Break’ su La 7.

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