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“Dall’incidente dell’isola del Giglio sono trascorsi ben 7 anni, e da allora dovrebbe essere diventato chiaro a tutti che le navi da crociera non possono entrare in piazza San Marco né per attraccare né per fare ‘l’inchino’, eppure è accaduto ancora. A Venezia si stanno violando un sistema ambientale e monumentale tra i più belli e fragili del mondo e i nostri governi tergiversano, incagliati su cavilli burocratici che rischiano di essere rimossi in fretta e furia solo dopo che ci è scappato il morto o che è venuto giù un campanile. Ci domandiamo per quale motivo non sia diventato operativo un progetto che scongiuri incidenti come quello avvenuto ieri, dove è stata messa a repentaglio l’incolumità di cittadini e turisti, dove un’avaria ai motori più grave avrebbe potuto spiaggiare la nave Msc nella piazza più caratteristica dell’intero pianeta. Va aggiornata la normativa sui fanghi tossici perché è inammissibile bloccare decine e decine di porti italiani, rendendo impossibili i dragaggi per tutelare la fauna e la flora ittiche, ma facendo quotidianamente rischiare la vita umana ostacolando ogni progetto di adeguamento. A fronte di un’eventuale violazione di tale norma è lampante che si stanno violando altre leggi e non si capisce chi abbia deciso di proseguire in questa malsana consuetudine e a beneficio di quale interesse. È quanto cercherò di accertare presentando un esposto alla Procura della Repubblica. Dopo la tragedia dell’isola del Giglio e il drammatico episodio imputato al comandante Schettino è chiaro a tutti cosa possa accadere a Venezia. Perché si vuole attendere la disgrazia, perché anche il Governo attuale è fermo?”

 

E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi. 

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