“Leggo che Beppe Sala, autoproclamatosi Censore Massimo della Milano democratica, si senta in dovere di “chiedere conto” ai politici che hanno firmato l’appello al prefetto di Milano affinché si potesse autorizzare il corteo apartitico in ricordo di Sergio Ramelli. Il sottoscritto, che peraltro da anni partecipa esclusivamente alle manifestazioni istituzionali organizzate dal Comune riconoscendone il valore unificante, ha firmato quell’appello nella consapevolezza che un corteo come quello non è mai stato un elemento di disturbo alla città al contrario di molti altri organizzato da gruppi fiancheggiatori di Sala e della sua maggioranza. Questa commemorazione è un ricordo di uno dei momenti più bui della città di Milano e sarebbe utile che Sala approfondisse la vicenda e contribuisse a ristabilire una verità assoluta ovvero che in quegli anni il comunismo – politico e culturale – riteneva giusto uccidere un “fascista” seppur diciottenne, non violento e con un agguato a colpi di chiave inglese!
Invito il novello Catone a “chiedere conto” di come mai ancora, anche tra le sue fila, c’è chi non riesce a fare i conti con la verità e magari a “chiedere conto” a se stesso se valga la pena, per le sue ambizioni personali, continuare a fingere di avere una così evidente tensione ideale che pochi di noi ricordano quando faceva il direttore generale per la Moratti e per molti di quelli che oggi hanno sottoscritto quell’appello!”
Così Marco Osnato deputato di Fratelli d’Italia in merito alle parole di Sala sulle manifestazioni per Sergio Ramelli.
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