“Il saldo e stralcio così concepito dal Governo gialloverde è un lontano parente di quello proposto durante la campagna elettorale e lascerà migliaia di lavoratori autonomi nelle grinfie dell’agenzia di riscossione. Non sono freddi numeri ad incaglio in Equitalia 2.0, ma produttori di reddito e di occupazione che saranno impossibilitati a contribuire alla rinascita economica del Paese in quanto ostaggi di un debito inestinguibile. Quello che chiediamo è che la pace fiscale ritorni a quella promessa in campagna elettorale e cioè il 10% fino a un massimo di 200.000 euro, senza paletti per l’adesione. Oltre a ridare ossigeno e vitalità a una parte produttiva importante del Paese, permetterà allo Stato di incassare somme che resterebbero inesigibili. Il Governo può farlo con un decreto ad hoc in fase di attuazione, se non si resettano le storture fiscali prodotte dai governi tecnici e di sinistra, il Paese non ripartirà. Il saldo e stralcio, non agevola chi di proposito pur avendone possibilità, non ha pagato perché costoro hanno già furbamente nascosto i loro beni, ma migliaia di lavoratori autonomi onesti che risultano intestatari di prime case, di capannoni. E chi è quel contribuente che pure essendo intestatario di beni, non paga, pur potendo le imposte?”
Lo dichiarano in una nota congiunta , Marco Osnato, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Finanze alla Camera e Lino Ricchiuti, presidente del Popolo Partite Iva.