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“La questione di Desirée è seria, nessuna strumentalizzazione. Il Ministro degli Interni Salvini saprà certamente che sindaci, prefetti e questori adottano una tecnica precisa, quella della ‘zona franca’. Interi quartieri vengono consegnati all’illegalità (spaccio, prostituzione, occupazioni abusive) con la scusa di circoscrivere e tenere sotto controllo i delinquenti, che sempre tali restano. Questo significa che le persone oneste vengono direttamente e indirettamente danneggiate da tali scelte, sacrificate a una qualità della vita che li marginalizza e mette a rischio la tenuta delle famiglie.Ecco perché esistono nelle grandi città italiane zone inattaccate, inespugnate, dove non di rado gli agenti in divisa preferiscono non entrare, aree di spaccio sfacciato e impunito, prostituzione esibita senza ritegno, riciclaggio illegale di rifiuti, roghi tossici, abusivismo commerciale, accattonaggio seriale, scippo, taccheggio, borseggio sistematici, deposito di armi, stabili occupati.
E come all’epoca delle Brigate rosse, con la filippica dei ‘compagni che sbagliavano’, si creano vaste aree di fiancheggiamento e complicità nella società.
Si dice che in fondo non è sbagliato drogarsi (e si aumenta il mercato dello spaccio e del consumo, con l’Italia che conduce la triste classifica della diffusione di droghe in età scolare secondo l’Osservatorio europeo, il 35%!), si dice che in fondo non è un reato occupare palazzi di proprietà pubblica e privata e si dà vita a un fenomeno che parte dalla sinistra e approda alla criminalità), si dice che non esista più l’immigrazione clandestina perché saremmo tutti cittadini del mondo (e s’innesca il tentativo di trasferimento di milioni di disperati dall’Africa, ovviamente sfruttati economicamente dai trafficanti), si dice che i rom appartengano a una cultura diversa e se ne tollerano stili di vita e attività illecite (rinunciando a salvare i bambini destinati a non avere un futuro di onesto lavoro)… potremmo andare avanti all’infinito con la tolleranza benevola costruita dalla sinistra intorno a quell’illegalità di cui si è servita. Non abbiamo bisogno di proclami, perché il detto “can che abbaia non morde” è ancora valido, ma di un’azione coraggiosa per proteggere le persone oneste, tenere lontane le nostre tante Desirée e Pamela, i nostri figli, dai centri di spaccio, con una bonifica non più rimandabile delle zone franche che a centinaia imperversano nelle città.  Tutti sanno dove sono i delinquenti e quel che fanno, ora vanno arrestati e vanno salvati i nostri ragazzi”. E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.
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