“Ci felicitiamo per le dichiarazioni rilasciate dal ministro Moavero Milanesi. Sono anni che sosteniamo la necessità di rafforzare l’utilizzo della lingua italiana bandendo l’abuso di parole straniere e di altri linguaggi che stanno mortificando la lingua di Dante Alighieri e discriminando parte della popolazione italiana cui viene reso più difficile l’accesso alla democrazia e all’informazione. Non c’è dunque soltanto un serio problema culturale legato all’inderogabile necessità di salvaguardare l’identità nazionale, ma ce n’è anche uno di carattere sociale che non può essere trascurato. L’Italiano è la vera lingua veicolare mondiale della cultura, della moda, dell’arte, del belcanto, del cibo, dello sport. È la quarta lingua più studiata al mondo ma è simbolicamente più importante delle prime tre perché a differenza dell’inglese, dello spagnolo e del francese non è stata una lingua coloniale e non è, come il cinese, parlata da due miliardi di persone. Anche per questa ragione la politica deve fare la sua parte costituzionalizzando la lingua italiana e impegnando tutte le istituzioni a non cedere a provincialismi sempre più sfacciati che vedono legislatori, pubblica amministrazione, grandi aziende partecipate, Rai soggiogati ad anglicismi ed esotismi linguistici. Stop alle degenerazioni che portano i nomi di ‘best pracitises’, ‘spending review’, ‘performances’, ‘benchmark’, ‘job’s act’, ‘split payment’, eccetera.
Presenterò la prossima settimana in un dibattito pubblico le proposte di legge depositate sulla materia alla Camera e scriverò a tutti gli Ad e ai presidenti delle principali società italiane per chiedere di collaborare in questa battaglia di civiltà”.
È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.