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“Abbiamo la prova che quella frase che ha fatto gridare al complotto il ministro Di Maio già esisteva nella versione in entrata del consiglio dei ministri (allegato).
Era all’articolo 6 e non 9, aveva un titolo diverso, ma il contenuto di sanatoria per i capitali e gli immobili all’estero c’era già. Nessuna manina, ma tanta intollerabile approssimazione e, forse, malafede.
Il ministro Di Maio farebbe bene a scusarsi con gli italiani per la svista, per la menzogna, per aver incolpato di manipolazione del decreto degli innocenti, faccia lui… e torni a vendere bibite in curva, mestiere più in sintonia con la sua preparazione imbarazzante”.
È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.
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