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“Lo stanziamento da parte del Governo di 2,5 milioni di euro per impianti di video sorveglianza davanti alle scuole e l’assunzione di vigili urbani in quindici città, è meno di una goccia nel mare. Una mancia, nemmeno utile per poter avviare una fase sperimentale. Oltre alla scarsezza delle risorse registriamo il silenzio assordante del ministro all’Istruzione, perché in tutto questo c’è da chiedersi come interviene la scuola per fare una profonda ed efficace attività di prevenzione, dichiarando guerra allo spaccio e al consumo di sostanze stupefacenti. Come si tutelano le famiglie che consegnano i propri figli per un decennio alla scuola pubblica, cioè allo Stato, dalla violenta aggressione delle droghe, spesso tollerate da alcuni docenti e presidi e dal circuito dello spaccio diffuso? Non è affatto chiara l’impostazione che intende dare il Governo sulle droghe e se queste fossero le strategie e i mezzi che pensa di utilizzare per contrastarle siamo molto lontani dalla drammaticità dei numeri e dal bisogno d’intervento. Abbiamo presentato una proposta di legge per la chiusura dei negozi in cui si vendono prodotti contenenti cannabis a basso Thc, cosiddetti ‘growshop’, ritenuti pericolosi dal Consiglio Superiore di Sanità, prodotti tendenziosi che invitano chiaramente a passare al consumo di cannabis e marijuana che imperversano in supermercati e tabaccherie. Se si vuole dare un primo segnale di cambiamento, concreto e a costo zero, il Governo cominci da qui, perché sulla vita dei ragazzi non è consentita alcuna propaganda”.
E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.
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