“Quando il Capo di Stato del Vaticano Francesco Bergoglio ha detto che di questi migranti si sarebbero occupati il Vaticano e la Cei, si è di fatto impegnato con lo Stato italiano. Venire meno a questi impegni apre a tutti gli effetti una crisi diplomatica tra due Stati giuridicamente autonomi e legati da amicizia e collaborazione dal 1929 e successivamente dal 1984, con gli accordi sottoscritti tra l’allora presidente del Consiglio Bettino Craxi e il cardinale Agostino Casaroli, segretario di Stato. La scomparsa di 50 ospiti dalle strutture designata dalla Cei, Mondo Migliore a Rocca di Papa e la parrocchia di Scandicci, per assistere i cento immigrati non è dunque una banalità, come taluni vorrebbero insinuare, ma l’elusione delle conclusioni del Consiglio europeo del 28-29 giugno. L’accordo dice che: ‘nel territorio dell’UE coloro che vengono salvati, a norma del diritto internazionale, devono essere presi in carico sulla base di uno sforzo condiviso e trasferiti in centri sorvegliati istituiti negli Stati membri dove un trattamento rapido e sicuro deve portare a distinguere i migranti irregolari, che saranno rimpatriati, dalle persone bisognose di protezione internazionale (cioè i profughi), cui si applica il principio di solidarietà…’.
Quindi sia il Centro di Rocca di Papa, Mondo Migliore sia la parrocchia, dovevano essere sorvegliati e a quel punto gli immigrati non avrebbero potuto dileguarsi. Duole pertanto dover constatare che il Vaticano è venuto meno agli impegni presi con l’Italia, Stato che l’ha sempre considerato amico.
Il presidente del Consiglio Conte, se il governo intendesse confermare l’accordo con la Cei per l’assistenza agli immigrati irregolari, convochi tramite il ministro degli Esteri Moavero Milanesi il nunzio apostolico presso lo Stato italiano per chiedere conto di quanto accaduto”.
E’ quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.