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“Ricordo a Bonaccini che tra i firmatari del comitato “E se fossero innocenti” ci sono autorevoli esponenti della sinistra, di cui anche lui è poco onorevole rappresentante, alla guida,  pro-tempore, della ormai ex regione rossa Emilia Romagna. Solo per rinfrescargli la memoria gli ricordo il senatore Luigi Manconi, la senatrice Ersilia Salvato, Mimmo Pinto, Oliviero Toscani, il senatore Giacomo Mancini, l’onorevole Giovanni Negri, il giornalista Sandro Provvisionato e almeno una decina di altri parlamentari progressisti e di centrosinistra. Pertanto, l’invito a vergognarsi dovrebbe essere esteso anche a questi suoi colleghi di schieramento”. Così replica il senatore di Fratelli d’Italia, Alberto Balboni, eletto nel collegio uninominale Ferrara-Imola, al presidente della Regione Emilia Romagna Bonaccini, che questa mattina si era rivolto alla deputata di FdI Frassinetti dicendole di vergognarsi per aver ipotizzato che, al di là della verità processuale, vi sia molto da indagare sulla strage di Bologna e sulla presunta matrice fascista della stessa. “Un conto – conclude il senatore Balboni – è la verità processuale e un conto la verità storica, che potrà essere appurata soltanto quando finalmente saranno resi pubblici i documenti, ancora inspiegabilmente secretati. Il primo ad avere a cuore la verità attraverso la conoscenza di questi documenti dovrebbe essere proprio il presidente della Regione Emilia-Romagna, che invito pertanto a sottoscrivere la richiesta che in questo senso hanno formulato i parlamentari di Fratelli d’Italia”.

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