“Tutto è fermo, occorre fare in fretta. Molte famiglie ormai hanno rinunciato, spediscono i figli all’estero. Il sindaco ci prova, ma se il malato è terminale ci vuole il miglior chirurgo, non basta una mediocre farmacista. Io provocatoriamente chiederei un commissario per la manutenzione stradale, qui siamo all’ecatombe: il Campidoglio farà bancarotta per i risarcimenti. E poi i rifiuti che intasano i cassonetti, il verde che evoca giungle e savane, i trasporti da Terzo mondo, la droga ovunque: servono piani straordinari. E Zingaretti deve erogare le risorse, basta guerre sulla pelle dei cittadini. Il governo cessi il suo pregiudizio antiromano e partecipi a un grande piano per la Capitale. Per invertire il declino serve avere una visione strategica della città e imporre al governo di svolgere le sue funzioni, destinare le stesse risorse e poteri che Francia, Germania, Regno Unito conferiscono a Parigi, Berlino, Londra, iniziare dalle cose semplici prima che Roma divenga una grande kasbah. Roma è e deve restare occidente, cosmopolita e ospitale, ma con una sua identità forte, italiana e cristiana. Se fossi il sindaco radunerei tutte le forze politiche e sociali in un patto di rinascita” – così il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli in un’intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera in merito allo stato in cui versa la Capitale.