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“Concordo con il presidente della Camera Roberto Fico, nella speranza che il vicepremier Di Maio non lo smentisca: la legge ‘Renzissima’ della Rai dev’essere cambiata. Nella scorsa legislatura facemmo opposizione dura e quasi solitaria alla nuova architettura del servizio pubblico radio televisivo voluta dal Matteo fiorentino che, all’apice della sua cupidigia espansionistica, trovò pochissime resistenze anche dentro la stessa tv di Stato. La reputiamo ora come allora  poco democratica, capace di sottomettere il management per legge al governo, di costruire ogni meccanismo utile per rendere l’informazione subalterna all’Esecutivo. La diminuzione dei rappresentanti nominati dal Parlamento e il contestuale rafforzamento del governo che sceglie due componenti del Cda blindando la scelta dell’ad, dimostrano che  ‘dalla Rai del Parlamento’ si è passati alla ‘Rai del Regime’. Così dai proclami che avrebbero voluto  ‘i partiti fuori dalla tv pubblica’ si è finiti alle derive totalitarie”.
È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli.
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