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“Con un tempismo da record la sinistra marxista e post marxista, prende atto dopo “solo” 72 anni, che Mussolini non è più, per loro artefici della macelleria di piazzale Loreto, meritevole della cittadinanza onoraria in vari comuni dell’Italia. A Rho, comune rosso della cinta milanese, proprio questa sera ne discute il consiglio comunale. A Mantova gli era stata conferita nel 1924 e martedì, dopo il primo tentativo andato a vuoto nello scorso febbraio, ci riproveranno in consiglio comunale i partiti che appoggiano il titubante sindaco Matteo Palazzi (nome di battesimo in linea con la sua appartenenza renziana). Certo, certissimo per Mantova questa eventuale decisione sarà decisiva per assicurare alla città le infrastrutture e i collegamenti ferroviari che mancano e sarà di sicuro essenziale per risolvere i problemi economici di lavoratori e imprese nonché per bloccare la disoccupazione. Ma forse, togliendo a Mantova “l’infamia” di un simile concittadino per di più onorario, ci sarà più spazio per allargare il numero degli immigrati irregolari, dei rom e magari dei delinquenti italiani e stranieri da “recuperare” o meglio, da “accogliere con onore. Se nel loro vocabolario esiste la parola “vergogna” desistano, nel 2018, a dare corso a questa anacronistica pagliacciata. Anche se Benito Mussolini, forse, sarebbe l’unico ad essere contento di non avere nulla a che spartire con loro”.

Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa.

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