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Dall’ultima versione del contratto Lega-5Stelle apprendiamo che sulle proposte di governo per la cultura non è stato sviluppato una strategia di governo ma solo un sommario, seppure con qualche titolo condivisibile. Ci saremmo aspettati, infatti, un programma che ponesse la cultura al centro delle politiche di governo, con una strategia di investimenti mirata. Invece così com’è stato formulato è solo un elenco di titoli che tradisce l’approssimazione politica su un tema così importante. Se la coalizione ha bisogno di qualche suggerimento, può fare riferimento al nostro programma che indicava alcune proposte innovative e rivoluzionarie sulla valorizzazione del patrimonio culturale, tra cui:  la la deducibilità delle spese per consumo culturale  individuale, la riforma radicale del Fus con nuovi criteri e trasparenza, la tutela delle eccellenze italiane nel mondo, come la lirica, la danza  e corpi di ballo e la commedia dell’arte, la valorizzazione dei beni culturali attraverso la sussidiarietà e la rievocazione storica assegnando ad associazioni e Coop private beni culturali chiusi o sottoutilizzati.

Così in una nota Federico Mollicone, deputato di FdI.

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