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“Il Dipartimento tutela Vittime vuole celebrare la Festa del Papà esprimendo solidarietà e sostegno ai tutti i padri separati che subiscono violenze psicologiche ed economiche da parte delle ex mogli ed ex compagne, le quali strumentalizzano i figli per vendicarsi di un rapporto concluso e a volte anche per generare una rendita economica personale.

E’ necessario riformare le norme che regolano le separazioni ed i divorzi, tenendo il punto sulla effettività dell’affido realmente condiviso (e non di fatto unilaterale) dei figli e rivedendo la contribuzione economica da parte del padre.
I padri separati sono oggi a tutti gli effetti una nuova forma di povertà che è in crescita. 200 uomini all’anno decidono di farla finita a causa delle pressioni psicologiche e della indigenza economica. Le sentenze sono molte volte viziate da una visione matriarcale e femminista che riducono l’uomo a mero bancomat ed arrivano a farlo vivere in macchina.
E’ pertanto necessario dare lo status di “prima casa” quella dove il padre separato va a vivere e rendere proporzionale il mantenimento dei figli al suo tenore di vita attuale.
Infine, va rivista la procedura del contributo in favore del coniuge più “povero”, da sempre considerata la donna, in base all’indipendenza o autosufficienza economica dell’ex coniuge che lo richiede. Se la donna ha le capacità e la preparazione da consentirle di lavorare non può continuare a vivere alle spalle dell’ex marito.”

E’ quanto dichiara in una nota Cinzia Pellegrino, Coordinatore Nazionale del Dipartimento tutela Vittime di FdI AN.

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