«Patria, famiglia, niente immigrazione illegale, frontiere chiuse anche all’Europa succube di Merkel e Macron, poche tasse e aiuti alle imprese che creano lavoro sul territorio. Sono venuta qui a Budapest a consegnare a Viktor Orbán la tessera di Fratelli d’Italia, è uno di noi. Con il primo ministro ungherese abbiamo iniziato un rapporto che continuerà quando saremo anche noi al governo. Vorrei che l’Italia collaborasse con i Paesi del gruppo di Visegrad – Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia -, che dal 1993 si adoperano per salvaguardare gli interessi nazionali dal pensiero unico e dall’omologazione che Bruxelles cerca di imporci».
È quanto dice in una intervista a Libero Quotidiano il presidente di Fratelli d’Italia e candidato premier Giorgia Meloni dopo l’incontro di ieri a Budapest con il primo ministro ungherese Viktor Orbán.
«Col mio viaggio a Budapest ho anche voluto rispondere con un gesto forte a Gentiloni, il cui culmine della campagna elettorale è stato andare a Berlino a inginocchiarsi dalla Merkel e rassicurarla che, finché ci sarà lui, l’Italia resterà al servizio della Cancelliera. Trovo avvilente la processione dei nostri politici a farsi accreditare da chi in Europa fa solo i propri interessi e non i nostri, Juncker incluso. Che cosa mi piacerebbe importare dall’Ungheria? La tassazione fissa al 15%, con esenzione totale per chi ha tre figli. Gli asili nido gratis, il 5% del Pil investito sulla famiglia, che è il vero modo con cui si risolve il problema demografico e dell’immigrazione clandestina, la difesa dell’identità cristiana e le super tasse a banche e speculatori, con i soldi reinvestiti in welfare».
Sul centrodestra e l’iniziativa al tempio di Adriano spiega: «L’ho proposta perché era necessaria una manifestazione per dire al nostro elettorato che siamo compatti. Un gesto di unità può convincere gli indecisi. Il Comizio col rosario? Io non l’avrei fatto. So che alcuni cattolici hanno apprezzato e altri l’hanno ritenuto un gesto strumentale. Comunque, meglio il rosario dell’ampolla del dio Po, e poi mi sembrano peggio la Bonino e Renzi che fanno i comizi in Chiesa. Se temo l’inciucio post voto? Mi fido solo dei miei candidati. Nessuno di noi inciucerà».