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Luisa Sargentini nasce da una famiglia povera di Perugia nel 1877. È ancora una ragazzina quando si sposa con Annibale Spagnoli di cui assume il cognome.

Insieme a Annibale, Luisa gestisce una drogheria nel centro di Perugia e nel 1907 con un capitale di 100.000 lire apre un piccolo laboratorio per produrre confetti con il marito e altri tre soci: Francesco Buitoni, Leone Ascoli, Francesco Andreani.

Nell’estate del 1915 la produzione ha raggiunto dimensioni notevoli e Perugina si trasferisce a Fontivegge, in una località fuori Perugia su un terreno pagato 30.000 lire.

Il volume di affari cresce e Luisa acquista presse idrauliche per l’estrazione del burro di cacao e inizia a produrre cacao in polvere. Nel 1917 nasce il cacao Perugina. Questo prodotto di qualità eccelsa arriva anche negli Stati Uniti e Perugina apre un negozio a New York sulla Fifth Avenue.

Luisa Spagnoli è intuitiva e concreta, Giovanni Buitoni, figlio di Francesco, è raffinato e fantasioso. Si innamorano e dal loro legame nascono i prodotti Perugina più noti: la tavoletta di cioccolato Luisa e il cioccolatino più famoso del mondo: il Bacio.

I Baci Perugina hanno origine dall’esigenza di non sprecare le materie prime e contenere i costi di produzione. Luisa si accorge che dalla lavorazione avanzano grandi quantità di granella di nocciola, così inventa un modo per utilizzare questo scarto. Impasta la granella aggiungendo una nocciola intera e ricoprendo tutto con il cioccolato.  Per la forma che ricorda la nocca di una mano Luisa  lo chiama “cazzotto”. Ma Giovanni Buitoni modifica subito il nome e lo chiama ” Bacio” , celebre la sua frase: ” Nessuno sarebbe entrato in una cioccolateria e avrebbe chiesto a una graziosa commessa un cazzotto”.

 Il cioccolatino più famoso del mondo nasce da un’idea italiana, con materie prime lavorate in Italia da maestri cioccolatieri italiani. Dalle schermaglie tra Luisa e Giovanni derivano i cioccolatini “Liu'” dal nome che Giovanni dava a Luisa e i dolci al cioccolato “Dimmi di si” e ” I tre re”.

Per Luisa la sua azienda è una famiglia: apre un asilo nido all’interno dello stabilimento e crea spacci nell’azienda per consentire alle dipendenti di fare la spesa dopo il lavoro.

Luisa si spegne nel 1935 ma la sua azienda è diventata un orgoglio per l’Italia e la fama dei suoi prodotti è internazionale.

Nel 1957 Carosello trasmette la pubblicità della Perugina  interpretata, tra altri attori di fama internazionale, da Vittorio Gassman e Frank Sinatra.

Negli anni sessanta Perugina apre filiali in tutto il mondo e si sposta nel nuovo stabilimento di S. Sisto. Inizia il periodo delle fusioni: la Buitoni viene incorporata nella Perugina che successivamente viene venduta alla CIR di Carlo De Benedetti. Nel 1988 De Benedetti cede Perugina a Nestlé. La storia della Perugina è raccontata dalla Casa del cioccolato creata all’interno dell’azienda: un percorso che va dal museo del cioccolato, alla fabbrica, fino alla scuola di cioccolato con i corsi dei maestri pasticceri.

Seguendo l’idea della sua fondatrice, nel 2008 l’azienda ha aperto l’asilo nido Perugina, aperto ai bambini del territorio e nel 2009 ha dato vita al progetto Sole amico per installare parchi fotovoltaici e produrre energia solare pulita.

Da qualche tempo sulla Perugina si è allungata l’ombra dei licenziamenti del personale. La multinazionale Nestle sostiene che i tagli che verrebbero effettuati consentirebbero di rilanciare l’azienda. Ma Perugina si identifica con Perugia e con l’Italia intera e se venisse licenziato parte del personale, se l’azienda venisse ridimensionata per la nostra Nazione sarebbe un’amputazione. Per questo i lavoratori dell’azienda si sono rivolti al Presidente della Repubblica in occasione della sua recente visita a Assisi.

Gli hanno regalato una scatola di baci ma il messaggio all’interno dei cioccolatini non è una frase d’amore è una richiesta di aiuto: “Difendiamo la Perugina”.

La Sovrana Bellezza siamo noi.

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