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(Si trasmettono stralci degli interventi del capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati Fabio Rampelli durante la partecipazione a Sky Tgpomeriggio) 
 
Anti-inciucio
 
Giorgia Meloni ha sollecitato alleati e avversari a prendere posizione sull’ipotesi ‘larghe intese’ dopo il 4 marzo. Berlusconi e Renzi hanno risposto convenendo sulla sua proposta di tornare al voto se non si potrà costruire un governo sostenuto da una maggioranza omogenea.
 
Questo sia perché si tradirebbe la volontà dei cittadini impaludando l’Italia per altri cinque anni, sia perché in democrazia i cittadini devono prendersi, tramite il voto, le proprie responsabilità.
 
Se l’argomento è diventato di dominio pubblico è grazie a Fratelli d’Italia che ha proposto  la manifestazione per far sottoscrivere un patto antiribaltone. I nostri candidati s’impegneranno a non cambiare schieramento. L’appello è anche un modo per stimolare gli italiani che andranno alle urne a prendersi le loro responsabilità, garantendo rappresentanza ma anche governabilità. Oggi l’unica coalizione che può raggiungere l’autosufficienza è il centrodestra.
 
Nuova destra
 
C’è stato un momento particolarmente critico per la destra, che ha rischiato davvero di sparire dallo scenario politico. Fratelli d’Italia ha il merito di averla messa in sicurezza. 
La nuova destra che stiamo costruendo è interclassista, unitaria e patriottica. Occorre rimescolare le categorie del ‘900 interpretando i disagi sociali del nostro tempo.  Vogliamo interpretare le ragioni di un nuovo blocco sociale che va al di là della destra e della sinistra, quello dei non garantiti, delle piccole imprese, dei giovani, delle famiglie naturali e contestare quel nuovo ordine che sta impoverendo il ceto medio manipolato da potentati e grande finanza. Il nostro è un partito a-ideologico che guarda ai bisogni dei cittadini, si ispira a valori  antichi valori con l’idea di trasformarli in moderne azioni di governo. 
 
Immigrazione e paura
 
Non c’è ‘percezione’ della paura, c’è paura.  Una paura alimentata dal governo, non dall’opposizione. Quando un migrante riceve il no dalla commissione per la protezione internazionale, dovrebbe essere rispedito a casa, invece l’Italia riconosce la protezione umanitaria che consente al migrante di restare nel nostro Paese pur non avendo più né un lavoro né una casa né un piatto di minestra. 
Vengono relegati dallo Stato nella marginalità sociale, spesso consegnati letteralmente nelle braccia della criminalità, alla faccia della solidarietà. 
La paura si diffonde perché esistono sul territorio intere città di fantasmi, sconosciuti anche alle forze dell’ordine.  C’è un’emergenza sociale procurata dal governo della quale si dovrà occupare il futuro governo.
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