“Ottima audizione quella di Giorgia Meloni che, travestita da Minniti in commissione periferie, ha ribadito le nostre proposte sulla gestione dei flussi migratori”.
Così ironizza il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli sull’audizione del ministro dell’Interno Marco Minniti sullo stato delle periferie italiane.
“In effetti – prosegue Rampelli – sulla gestione dei flussi migratori il ministro dell’Interno ha smentito Renzi e Alfano in modo inoppugnabile e ha rilanciato le proposte storiche della destra: intervento in Africa e in special modo sulla Libia per arrestare le partenze, cancellare i grandi centri d’accoglienza, garantire la legalità e la sicurezza sul territorio.
Peccato che di tanto in tanto è riemerso il fantasma di Alfano, con la totale omissione per esempio di una pianificazione dei rimpatri, unica possibilità di svuotare le città da centinaia di migliaia di immigrati pronti al lavoro nero e alla delinquenza perché giudicati non idonei come profughi e quindi lasciati senza vitto e alloggio dallo Stato. Sui roghi tossici molte promesse e poca operatività, nella stagione trascorsa si potevano attuare le indicazioni ascoltate oggi, senza far soffrire migliaia di famiglie aggredite dai continui incendi di merce rubata o rovistata per essere rivenduta ai rottamatori. Abbiamo chiesto il rimpatrio di quei rom (servi e bosniaci) e di quegli immigrati che delinquono, anche per dare ai cittadini sfiduciati un segnale chiaro di legalità e severità nell’applicazione delle leggi. Infine sulle occupazioni abusive abbiamo fortemente criticato la legge che subordina gli sgomberi al reperimento di una sistemazione abitativa alternativa che configura a tutti gli effetti lo strumento incostituzionale della requisizione. Insomma, Minniti ha iniziato bene saccheggiando le nostre proposte ma ha concluso male, esibendo tutto l’armamentario tipico della peggiore sinistra”.