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«Al Premier Gentiloni e al Ministro Padoan chiedo di informare con celerità sul reale esito della cosiddetta “rottamazione delle cartelle esattoriali”: sono in ballo la tenuta dei conti pubblici e il futuro di molti cittadini e imprese. Per poterne beneficiare occorreva versare la prima rata entro il 31 luglio. Quindi è ora possibile sapere con certezza quanti soggetti hanno effettivamente fruito dell’agevolazione e quanti invece avevano presentato domanda ma non l’hanno attivata. Non si tratta di una questione di poco conto perché il Governo, sulla base delle istanze presentate, aveva quantificato un gettito per l’erario di circa 7,2 miliardi. La domanda che pongo al Governo è se tale previsione sia stata confermata o meno».

Lo scrive in una lettera pubblicata del Sole 24 ore il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

«La sensazione è che moltissimi che avevano fatto istanza di rottamazione ci abbiano poi rinunciato visto che il meccanismo ideato dal Governo prevede che il debito debba essere saldato in sole cinque rate, delle quali le prime tre, pari al 70% del debito complessivo, con scadenze molto ravvicinate tra loro ed entro il 2017. Normale che molti non abbiano potuto accedere alla rottamazione perché impossibilitati al saldo in pochi mesi di quasi tre quarti del loro debito – afferma in uno dei suoi passaggi il leader di Fratelli d’Italia -. Al problema di equità sociale di questa misura, utile per i potenti e inutile per il popolo, si aggiunge una possibile voragine nei conti dello Stato nel 2017. Il Governo dica subito pubblicamente quanti dei 7,2 miliardi di gettito previsti entreranno veramente dalla rottamazione delle cartelle e come intende colmare il buco che si è probabilmente creato a causa della sua incompetenza. Visto che vorremmo ritrovarci sul collo un’ulteriore manovra correttiva, suggerisco che venga immediatamente riproposto un nuovo provvedimento di rottamazione delle cartelle esattoriali con le necessarie modifiche per renderlo vantaggioso anche ai contribuenti che ad oggi non hanno le risorse necessarie per chiudere le loro pendenze. Una rottamazione – bis, alle stesse condizioni ma con un piano di rientro molto più lungo e concepito per le “persone normali”. Così per una volta, costretto dalla tenuta dei conti pubblici, il Governo Renzi-Gentiloni potrà dar vita a una misura utile agli italiani», spiega Meloni.

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