Il promotore dell’iniziativa dopo l’approvazione alla Camera: “Stimolati da mondo no-profit, mai più soldi pubblici senza scontrini”
“Con l’approvazione della norma ‘Tagliabusiness’ l’Italia colloca finalmente un importante ostacolo al business dell’immigrazione. Grazie a Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni chi lucra sull’invasione dovrà finalmente dimostrare come spende i soldi pubblici ricevuti. E’ stata una battaglia lunga otto mesi, abbiamo vinto”. Giovanni Donzelli, coordinatore dell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia e promotore dell’iniziativa sulla “Tagliabusiness” commenta con soddisfazione l’approvazione in commissione alla Camera dell’emendamento presentato dal leader del partito.
“Abbiamo raccolto lo spunto di alcune associazioni no-profit che si occupano in modo serio e responsabile dell’accoglienza immigrati e mal sopportano, dunque, una normativa che premia i furbi e penalizza chi è trasparente – sottolinea Donzelli – un sistema che fino ad oggi ha consentito alle cooperative e agli altri soggetti di incassare fiumi di denaro pubblici, senza il bisogno di alcuna rendicontazione, che ha prodotto un meccanismo senza scrupoli per lo sfruttamento della tratta degli esseri umani”. “Dopo il lancio avvenuto a settembre in Toscana con una proposta parlamentare di iniziativa regionale – spiega Donzelli – abbiamo portato la proposta in tutta Italia, depositandola in quasi tutte le Regioni. Giorgia Meloni instancabilmente l’ha presentata sotto ogni possibile forma alla Camera, mentre decine di migliaia di italiani la firmavano sul sito www.leggeimmigrati.it“.
“Non siamo urlatori irresponsabili che soffiano sulle paure – prosegue l’esponente di Fratelli d’Italia – abbiamo dimostrato che siamo gli unici capaci di lavorare per portare ad un cambiamento tangibile. Dopo la sua approvazione finale in aula vigileremo perché al provvedimento venga data concreta attuazione e per scongiurare ogni scappatoia – conclude Donzelli – siamo convinti che fermare il business dell’accoglienza potrebbe rallentare anche la corsa delle navi Ong all’importazione di clandestini in Italia”.