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“Le bandiere titine esposte a Trieste durante il corteo del Primo maggio sono un sacrilegio per tutti gli italiani e per coloro che si sono battuti contro il sanguinoso regime titino che nel confine orientale ha mostrato tutta la sua ferocia bestiale. Il silenzio dei sindacati locali e nazionali davanti a questa provocazione che infanga la nostra memoria dimostra una pericolosa omertà che sconfina nella complicità. Camusso, Furlan e Barbagallo sembrano come le tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo. Alla faccia dei sindacati moderni, democratici e post comunisti”. È quanto ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli.
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