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“Altro che Festa del lavoro: il Primo maggio a Trieste è diventato ormai un appuntamento fisso per offendere la memoria degli italiani uccisi e esiliati dal regime titoista. Siamo sconcertati dalla presenza, avvenuta ancora una volta ieri, delle stelle rosse e bandiere titine al corteo di Cgil, Cisl e Uil. I segretari Camusso, Furlan e Barbagallo condannino pubblicamente il fatto e chiedano scusa”. E’ quanto afferma il coordinatore dell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli commentando il fatto avvenuto ieri a Trieste e denunciato dal Presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. “L’episodio è aggravato dal fatto che pochi giorni fa il Consiglio comunale della città, proprio alla luce dei precedenti, ha approvato una mozione presentata da Fratelli d’Italia per vietare questi vessilli e chiedere provvedimenti nei confronti di chi li espone – conclude Donzelli – Prefetto e Questore spieghino ciò che è accaduto, ci auguriamo che vengano adottati gli opportuni provvedimenti”.

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