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“La strumentalizzazione che c’è stata, soprattutto sui social media, della presenza dei vertici della società Juventus nella Commissione parlamentare antimafia, le battute che mi sono state strappate da un’emittente radiofonica e quelle, completamente inventate, che sono seguite nei giorni successivi, m’inducono a chiarire alcune cose: non ho mai chiesto la convocazione dei vertici della società bianconera in commissione;  non ho posto domande al legale suo nel corso dell’audizione; non ho chiesto la convocazione del presidente Agnelli; ho profondo rispetto per tutte le tifoserie calcistiche e sportive e, se fosse stato percepito un mio comportamento ostile preconcetto chiederei scusa a chi si è sentito offeso. Ma ad evitare che la gente di fede bianconera, anche elettori di FDI, sulla scorta di quanto narrato in queste ore possa non sentirsi garantita dalla mia presenza in commissione, anche dopo essermi consultato con il presidente Meloni e il capogruppo di FDI Rampelli ho deciso di non partecipare ad alcuna riunione che fosse convocata dalla presidente Bindi con all’ordine del giorno le vicende della società juventina. Continuerò con orgoglio a svolgere il mio lavoro in questa commissione d’inchiesta per contrastare la criminalità organizzata, la mafia, la camorra, la ndrangheta, la sacra corona unita, a scrivere nuove pagine sulle collusioni con il potere e con pezzi dello Stato”. È quanto ha dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Marcello Taglialatela, componente della commissione Antimafia.

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