“Anche se il paragone mi sembra un po’ azzardato, posso essere d’accordo con il ministro Pinotti quando ipotizza per il nostro Paese una sorta di ‘Pentagono italiano’ con una centralizzazione delle Forze armate. Non sono invece d’accordo sulla possibilità di ridurre di ben 40 mila unità gli uomini e le donne in divisa delle Forze armate e cioè della Marina, dell’Esercito, dell’Aeronautica e anche e soprattutto dei Carabinieri”.
Così Ignazio La Russa, deputato di Fratelli d’Italia, intervenendo a Tgcom 24.
“Capisco – aggiunge La Russa – che forse è più farina del sacco del governo che del ministro della Difesa, ma credo che ci si debba assolutamente opporre a diminuire gli uomini e le donne con le stellette dei quali e delle quali, ci ricordiamo solo quando vi sono grandi emergenze come le calamità naturali, quando c’è da difendere la sicurezza della Nazione dal terrorismo, quando combattono e muoiono nelle missioni internazionali di pace”.
“Ridurre di quasi un terzo gli effettivi in divisa delle nostre Forze armate – prosegue l’ex ministro della Difesa – significa non tenere conto non solo della situazione internazionale nella quale, come ha ricordato anche il Presidente degli USA Trump, dovremmo investire il 2% del PIL per obbligo della Nato e siamo invece a poco più della metà, ma soprattutto non tenere conto che occorrerebbe aumentare gli uomini e i mezzi destinati alla missione “Strade sicure”. Un’operazione che ho fortemente voluto quando ero ministro e che consente alle Forze armate, assieme alle Forze di polizia, di pattugliare le nostre città”.
“Da parte mia – conclude il deputato di Fratelli d’Italia – ho sempre prospettato la necessità che gli uomini delle Forze armate destinati alla missione “Strade sicure” fosse decuplicata. Ridurre il numero delle Forze armate significa infliggere loro un colpo mortale, dopo che persino la mancia di 80 euro voluta da Renzi è stata largamente finanziata col bilancio destinato alla Difesa”.