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In Toscana interrogazione su “fattura da 70-80mila euro” per le regionali che Russo chiese a Romeo di saldare. “Alcuni personaggi dello stretto giro renziano, i loro amici e faccendieri sono coinvolti in un intreccio poco trasparente che ruota intorno ad un appalto da quasi tre miliardi di euro e ai metodi utilizzati per accaparrarselo. Al di là dell’indagine della Procura di Roma, nella quale abbiamo piena fiducia, il Partito democratico faccia chiarezza sugli eventuali finanziamenti che sono arrivati da personaggi che in queste ore vengono passati al setaccio dalla magistratura: fra questi vogliamo sapere dove sono finiti i ’70-80mila euro’ destinati una ditta di catering fiorentina che l’amico di Tiziano Renzi Carlo Russo avrebbe chiesto all’imprenditore Alfredo Romeo di saldare per le elezioni regionali”. E’ quanto afferma il coordinatore dell’esecutivo nazionale e capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale della Toscana Giovanni Donzelli, che oggi ha presentato un’interrogazione su un presunto finanziamento arrivato in Toscana e di cui parlano nelle intercettazioni Romeo e Russo.

“Alfredo Romeo, arrestato oggi a Napoli, ha finanziato attraverso l’azienda Isvafim la fondazione Open che organizza la kermesse della Leopolda – sottolinea Donzelli – secondo l’inchiesta operava di concerto con Carlo Russo, amico di Tiziano Renzi. I personaggi coinvolti nell’inchiesta Consip, dal padre dell’ex premier passando per il Ministro dello Sport Luca Lotti fino all’amministratore delegato Luigi Marroni, ex direttore della Asl di Firenze prima e assessore regionale alla sanità poi, impongono al Pd e a Matteo Renzi di fare la più totale chiarezza. Le vicende in questione riguardano il più importante appalto pubblico d’Italia – conclude Donzelli – se le accuse venissero confermate si tratterebbe di una nuova Tangentopoli: i cittadini vogliono sapere subito se i favori che sarebbero stati elargiti hanno a che fare con la politica e con i suoi finanziamenti”.
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